Storia di un BAN immotivato, di una moderazione incompetente, della frustrazione..

Gentili habbo, nostalgici e fan del forum,
Mi chiamo verosweet, ma solo da poche settimane. Prima ero LostInRockMusic, PG attivo dal 2012, utilizzato con frequenza e passione, perché, lo sappiamo tutti, una volta che entri nel meccanismo di Habbo, diviene uno svago davvero importante, specie nel periodo di lockdown.

Un giorno faccio una cosa, lo ammetto, stupida e con leggerezza: partecipo a una sfilata e mi adeguo al tema richiesto dal simpaticissimo arbitro, senza considerare le conseguenze. Il tema in questione è: “Vestitevi e comportatevi come habbo malintenzionati”. Il giorno dopo, per un look satirico, scherzoso e che aveva il solo scopo di sdrammatizzare, vengo BANNATA PERMAMENTENTEMENTE PER OFFERTA/RICHIESTA CYBERSEX.

Vado in panico. Sudo freddo. I miei crediti, i miei amici, i miei furni, i miei look con cui vincevo le sfilate anche se non ero HC, tutta la mia lista amici che mi conosceva con quel nickname, come potevo fare? Ma mi tranquillizzo: posso inviare ticket, posso ancora contestare il ban per 6 mesi.
Il mio primo ticket è stato sincero e pentito: mi sono rivolta a Luigi dell’Habbo Tool e ho aspettato pazientemente una risposta, sperando che andasse a controllare la chatlog e si facesse una bella risata.

Ed è qui che la prima falla della moderazione habbo, oltre a quella che aveva già rivelato bannandomi semplicemente per qualche frase completamente decontestualizzata, si mostra: Luigi non legge i miei ticket.  Luigi risponde in maniera incoerente con le stesse parole, chiaramente frutto di un copia e incolla dalle habbo way, in cui, anziché ragionare sulla mia contestazione, mi rispiega da capo cosa sono i Ban e in cosa consistono. E’ così è iniziato l’incubo: settimane passate ad aspettare queste riposte inutili, a riformulare un messaggio attento che potesse davvero convincerlo a leggere quello che stavo dicendo, a sperare che non mi arrivasse il solito elenco frustrante di informazioni.

Nel frattempo, ho pensato: “Ok, non c’è solo Luigi, cerchiamo qualcun altro che possa aiutarmi”. Giro per l’hotel con verosweet e racconto a tutti la mia storia: habbo helper, ambassador, persino amici di moderatori che mi promettono (in maniera a dir poco fasulla) che racconteranno la mia storia ad Antigone, a Rigoletto.. Seconda falla: tutti mi rispondono nello stesso modo: “Ci dispiace, non possiamo fare nulla per aiutarti, contatta Luigi”. Una gerarchia impressionante di PG che su Habbo si spacciano per figure di riferimento, importanti o di aiuto e che quando effettivamente devono agire per un problema serio, che causa problemi a un utente, non possono nulla.

Luigi, ieri, mi risponde per la prima volta come un essere umano e non come un robot: afferma di aver controllato le chat e di aver constatato come il mio comportamento sia stato grave e pericoloso, come io abbia richiesto immagini pornografiche o videochiamate in webcam e che, quindi, non potranno sbannarmi.
Terza ed ultima falla nella moderazione di Habbo, forse la più grave: l’assenza di verità. Io so cosa ho fatto. Non soffro di amnesie. Scrivermi un messaggio simile significa che non hanno controllato proprio nulla: nè il contesto, nè le mie effettive parole, nè la situazione, nè i messaggi degli altri utenti che hanno rispettato il tema sfilata come me.

Habbo è un sito di intrattenimento frequentato da migliaia di persone. Quello che vorrei fare è sollevare un po’ di polverone sulla questione, affinché la moderazione si renda conto che non è adatta a seguire un così alto numero di utenti, a gestirli o ad aiutarli. Ciò che, poi, dà ancora più fastidio è vedere come un sacco di utenti maleducati, volgari, talvolta davvero pericolosi o violenti, girino indisturbati per le room dell’hotel e come io, che invece spesso mi sentivo di intervenire per placarli o renderli meno importuni, in modo anche pedante, sia stata bannata. Non c’entra habbo, non c’entra se siamo su un sito di pixel frequentato da ragazzini, c’entra il senso di GIUSTIZIA, che, con me, si è rivelato del tutto inesistente.

Questo diviene ancora più grave se si pensa a quanto le persone si leghino davvero, anche un po’ emotivamente, al proprio mondo Habbo: perché è un’ora al giorno in cui scappi, in cui conosci altre persone, lontane ma molto simili a te, in cui stacchi completamente la spina e in cui puoi essere davvero te stesso, senza esserlo.